Il battello smarrito: torna il Rugarli di "Andromeda e la notte".

E’ il Rugarli migliore di “Andromeda e la notte” quest’ultimo de Il battello smarrito (pagg. 167, euro 17; Marsilio), una favola disperata su come il mondo odierno distrutto dalla comunicazione e senza più dialogo nei sentimenti sta andando alla deriva verso una bonaccia senza nostromi.

In un borgo della bassa bergamasca Bellafonte sul Fiume la piccola comunità è tutto un intreccio di odi raggrumati tra atti di esibizionismo sessuale del pazzo storico Romano Patti, lettere della disperazione ed aumento esponenziale dei pazzi.

La comunità civile reagisce con la creazione di luoghi concentrazionari di cura “Il nido delle cicogne” con il sindaco Orazio Dorogis ed il medico Giovanni Grifoni in prima istanza. Ma un ennesimo sabotaggio alle bombole del gas fa incendiare il paese e i notabili cittadini completati dal parroco Don Fusinato, dal procuratore Kevin Zavattari, dal consigliere Clementino Pompieri, dalla parrucchiera Paola Ghirlandi e da Stefania Brambati moglie dell’ex cacciapezzenti Amedeo Brambati, ora fanatico religioso, insieme ai pazzi del paese reali od autentici è costretta ad imbarcarsi su un cattozzo per cercare un varco dal fiume verso il mare.

Giampaolo Rugarli in questo viaggio della disperazione ha il tempo di spiegarci che la vera pazzia è la perdita del cervello che agisce da freno sugli altri istinti ma che poi la vera felicità è data dal non rispetto delle regole e dal ricercare il paradiso e l’infinito nei seni di una donna.

Tra le righe bacchetta gli attuali romanzieri che scrivono solo gialli saccheggiando le cronache giudiziarie e la nera.

Forse – come in Andromeda e la notte – la vera felicità è quel disegno infinito e continuo di stelle che accelerano i nostri sensi ed i nostri sogni di cui siamo fatti e che forse sono l’unica cosa che resta nel niente della fine delle storie.

Vincenzo Aiello

Giampaolo RugarliIl battello smarrito – Marsilio Editore – pp. 176 , 1° ed. 2012 –  Euro 17,00

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