Davvero è tutto felice nella vita dell'arte?


Perché ho deciso di intitolare questa storia “tutto è felice nella vita dell’arte?”.

Tutto comincia molti anni fa, quando cominciavo a fare le prime mostre e mi misi in testa di portare a Sorrento una grande mostra di Arnaldo Pomodoro con opere monumentali in tutte le piazze della città… Una vera e propria follia!

Ad un certo punto mi sono detto: ma, andiamo a vedere CHI ALTRO è stato tanto folle da fare una cosa del genere.

Di pazzi visionari – per fortuna direi – ce ne sono tanti, e un bel giorno mi imbatto in Giovanni Carandente – sicuramente una delle figure più interessanti e complesse nella storia dell’arte contemporanea – devo sicuramente ringraziare una mostra e a questo quadernetto della Fondazione Arnaldo Pomodoro, che si chiama appunto, “Tutto è felice nella vita dell’arte”.

Questa iniziativa della Fondazione Pomodoro ricordava appunto una grande mostra di sculture all’aperto realizzata proprio da Carandente nel ’62 – in occasione del Festival dei due mondi a Spoleto.

Carandente ebbe il coraggio di mettere nelle strade e nelle piazze della città centodue opere dei maggiori scultori italiani e stranieri realizzando una grande mostra assolutamente innovativa – tanto che David Sylvester la definì Spoleto Experiment.

Parteciparono artisti del calibro di Cillida, Moore, lo stesso Arnaldo Pomodoro, Leoncillo, Consagra…

All’inizio di questo quaderno viene riportata una citazione proprio di Consagra che dice: nel ’62 tutto era felice nella vita dell’arte. […] Il miracolo Carandente si era potuto verificare avendo suscitato l’interesse della cittadinanza, degli industriali e degli artisti. […] come mai un accordo così possibile e meraviglioso può restare irripetibile?

Questa cosa mi ha dato da pensare un bel po’ e alla fine mi sono detto:
ma oggi… è davvero tutto così felice nella vita dell’arte?

Quando racconto alle persone il mio lavoro spesso mi sento dire: eh, beato te che fai un lavoro che ti diverte!

Si, vabbè, lo ammetto, io mi diverto… il mio è un lavoro che mi piace e lo faccio veramente molto volentieri, ma la verità è che quello dell’arte tutto sommato è un lavoro complesso e faticoso come tanti altri. A volte più di tanti altri!

Questo per tutti i motivi che possiamo facilmente intuire, o che tutti conosciamo: la cronica mancanza di risorse, l’improvvisazione e la mancanza di professionalità di tutti quelli che si buttano letteralmente in questo settore pensando che sia chissà che cosa…, la difficoltà di progettare sul lungo periodo, l’assenza di sostegno da parte delle Pubbliche Istituzioni…

Allora voi direte: ma chi te lo fa fare? Non lo so.

Fatto sta che ormai sono circa vent’anni che mi occupo di pubblicare libri e di organizzare mostre e quindi tutto sommato, si vede che qualche ostacolo sono riuscito a superarlo.

Al di là delle mille difficoltà, ci sono spesso anche, ovviamente, enormi soddisfazioni: come quando arriva in casa editrice un nuovo libro con ancora l’odore della tipografia…. o una mostra che hai realizzato decine di migliaia di ingressi e tutti ne escono felici ed entusiasti.

Quindi alla domanda “tutto è felice nella vita dell’arte?”
la risposta è: NON LO SO!
Alcuni giorni si, alcuni giorni no, alcuni giorni forse.

Una cosa è certa: la vita nell’arte e nella cultura – soprattutto in Italia – è veramente un gran casino, il lavoro consiste – quasi sempre – nel mettere in ordine questo enorme caos diffuso e l’unico modo per farlo ‘felicemente’ è quello di farlo con serietà e costanza, portare avanti le proprie idee con perseveranza e tanto tanto impegno e tanta fiducia in se stessi e negli altri.

Non è facile, ma nemmeno impossibile!

 

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