La Repubblica | Salvator Rosa | di Paolo De Luca

Un crowdfunding per una mostra d’arte. Un hashtag virale, #iostoconrosa ad accompagnarla e un allestimento, nel più bello dei cosiddetti “musei minori” in Italia. In occasione del quarto centenario dalla sua nascita, Salvator Rosa entra nel mondo 2.0,  con un’esposizione finanziata da donatori online, la prima in Campania, per un viaggio nel suo periodo giovanile, allestito nel Museo Correale a Sorrento. L’inaugurazione, a cura della società con-fine è prevista per oggi alle 18 con allestimento illumino-tecnico del light designer Giuseppe Mestrangelo della Light Studio, assieme alla curatrice, Viviana Farina, esperta di pittura e disegno tra il Sei e Settecento.

Per un tour tra marine (come quella con pescatori, fiore all’occhiello del museo), battaglie, lo splendido ritratto di un filosofo e alcune nuove attribuzioni, suggerite dalla stessa curatrice. Proprio come quella di due tele di paesaggi, provenienti dai depositi del Museo di Capodimonte, che si affiancano ad altri 20 dipinti e 15 disegni, provenienti soprattutto da collezioni private.

Con un fiore all’occhiello. Tra i fogli c’è anche un bellissimo disegno, rappresentante due teste e una caricatura. «L’ho attribuito a Salvator Rosa – spiega Farina – in base allo stile, da datare introno al 1640». La pagina fu piegata a mo’ di lettera e spedita. Lo testimonia anche la scritta sul retro che chiede di mostrare «queste tre teste d’arte a monù Poussin a Roma». Alla marina del Correale si aggiunge quella, bellissima, proveniente dalle sale di San Martino, più altri quadri ancora, di altri autori. Che descrivono, oltre alla personalità del giovane artista, anche l’universo pittorico in cui si muoveva. Ecco quindi un “San Pietro penitente” di Francesco Fracanzano (che fu cognato di Salvatore) e sei opere di Micco Spadaro, più quella di un artista anche relativamente sconosciuto, anche in questo caso identificato dalla dottoressa Farina. Si tratta del cosiddetto “Maestro della Crocifissione Pushkin”, dal nome di una sua tela conservata nell’omonimo museo di Mosca. Non finisce qui. Altro asso nella manica della mostra sono ben due disegni inediti del maestro de Giuseppe di Ribera (lo Spagnoletto): una testa di donna e due studi di profeti. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 31 gennaio, dal martedì al sabato (orari 9.30-18.30), e la domenica (fino alle 13.30)

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