Illuminare l’Arte.

 

Parliamo un po’ di allestimenti…

Queste sono giornate abbastanza impegnative perché abbiamo in corso il disallestimento di due mostre e l’allestimento di quella di Francis Bacon a Bologna, il tutto concentrato in due settimane. Pazzesco!

Quindi opere, impacchettamenti, trasporti, tinteggiature, pareti da spostare, carichi, scarichi. Poi finito tutto questo… la luce!

Penso sempre in questi momenti che quello della luce è un aspetto sempre abbastanza sottovalutato, trascurato, perché si pensa che basti mettere due faretti puntati contro le opere e si è risolto il problema, ma purtroppo (o per fortuna) non è così.

È un argomento molto affascinante, ma anche molto complesso, tanto che qualche mese fa con con-fine edizioni abbiamo pubblicato un libro sul lavoro di Giuseppe Mestrangelo uno dei più interessanti lighting designers italiani.

Il volume si intitola Diva Luce ed è parallelamente sia un percorso nel lavoro artistico di Giuseppe, nel suo viaggio, sia una riflessione sull’importanza della luce, ovviamente non solo nelle mostre e negli allestimenti ma in generale. Non è quindi un manuale di “illuminotecnica” dove puoi trovare scritto “devi fare così” o “devi fare cosà”. Ma è un libro che ti indica una strada, ti pone dei problemi, condivide delle scelte.

Quando decidiamo di illuminare uno spazio si è portati prima di tutto a pensare a che lampade usare o al design più adatto per caratterizzare un determinato ambiente. Mentre invece il problema da porsi è un altro: di che tipo di luce abbiamo bisogno per una giusta e confortevole visione?

È questo un po’ il leit motiv che tiene insieme pagina dopo pagina tutto il libro.

Ovviamente c’è anche un intero capitolo intitolato “illuminare l’arte” dove non si racconta tanto la tecnica quanto l’approccio, attraverso una serie di esempi che fanno parte di lavori importantissimi, Giuseppe ha illuminato a partire dagli anni ’90 le più importanti mostre che tutti noi abbiamo visto e i più importanti artisti della Storia, da Caravaggio a Frida Kalo, da Dalì ai Capolavori del Museo del Tesoro di San Gennaro, da Bernini a Modigliani… insomma un vero e proprio ‘collage’ di idee e di emozioni visive.

Giuseppe Mestrangelo rifugge sempre dalla spettacolarizzazione e dagli effetti fini a sé stessi che invece tanto piacciono alla maggior parte delle persone. La sua ricerca, invece, va totalmente in senso opposto, cerca sempre di dare ai luoghi una magia, una poesia che non sovraccaricare il contesto, ma che in qualche modo gli dà un valore percepibile ma mai invadente. E questa secondo me è l’eleganza del lavoro di Giuseppe, l’eleganza di questa diva che è la Luce.

 

Vai al libro DIVA LUCE di Giuseppe Mestrangelo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ascolta qui il podcast del  video:

 

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