art mediabook | videobook Perché un libro dovrebbe diventare un video?

Il libro diventa un video.

Perché un libro dovrebbe diventare un video?

La prima ragione è che YouTube è a tutti gli effetti la TV dei prossimi anni. È qui che, soprattutto la generazione dei millennials (ma ormai non solo) fruisce la maggior parte dei contenuti.

Non dimentichiamoci che ormai grazie alle smart tv i video possono essere visti anche sugli schermi di casa, anche se, per il momento la maggior parte delle visualizzazioni sono sicuramente effettuate da smartphone.

Un altro buon motivo è che il video sta prendendo il sopravvento su tutti gli altri tipi di contenuti e lo dimostra il fatto che tutte le piattaforme stanno cercando di inserire in qualche modo il proprio ‘raccoglitore’ spingendo sempre di più gli utenti e gli inserzionisti in questa direzione.

Per aprire una parentesi a proposito degli inserzionisti bisogna sapere che il mercato della pubblicità si sta tutto spostando in questa direzione e soprattutto i grossi investitori stanno sempre di più puntando sugli advertising all’interno dei video di YouTube e da qualche mese anche di Facebook. E questo è un segnale importante della forza di questo mezzo.

E quindi perché non dare al libro cartaceo la possibilità di collegarsi con questo canale, dove ci sono milioni di potenziali lettori, e da questo canale cercare di innescare un ‘corto circuito’ che riporti poi il lettore alle pagine reali del catalogo?

Noi l’abbiamo fatto, lo stiamo facendo e lo faremo sempre di più. I nostri libri saranno anche dei video.

Quindi cos’è il videoBook e qual è la sua funzione?

  • La prima, e più importante, è sicuramente quella di dare visibilità al contenuto del libro o del catalogo che abbiamo realizzato. Su YouTube e su Facebook i numeri sono davvero importanti e se stiamo promuovendo un artista o una mostra attraverso questi canali abbiamo l’opportunità di raggiungere un pubblico davvero enorme.
  • Il secondo è che il video può dare al libro una dimensione che il libro da solo non potrebbe mai avere. Possiamo far vedere l’artista, il curatore, ascoltare le loro voci, metterli a confronto, inserire interviste, contenuti extra, filmati d’archivio, ecc. Il videoBook diventa un vero e proprio mini-documentario che arricchisce il format con contenuti diversi e complementari che rendono l’esperienza del lettore ancora più completa e se vogliamo anche molto più divertente. Perché l’arte e la cultura devono essere anche divertimento, non bisogna sempre pensare a cose seriose e per pochi.
  • E quindi il terzo motivo è che la fruizione del catalogo d’arte diventa in questo modo anche quasi un gioco, una caccia alla storia che ti porta a passare da un canale all’altro per cercare i pezzi del racconto e ricomporlo tutto attraverso un’esperienza multicanale e multisensoriale.

Quindi il contenuto esce ancora una volta dal libro e si contamina e si diffonde in maniera diversa acquistando forza e sicuramente aumentando ancora di più il suo potere di penetrazione.

art mediabook di con-fine

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