con-fine MediaBook #004 | L'audioBook

Il libro diventa un racconto.

Nei prossimi anni sicuramente l’audio avrà uno spazio sempre più importante nella nostra vita.

Molte cose sembrano andare in quella direzione non ultimo l’avvento di Alexa e Google Home che sono completamente basati sul vocale e che, sicuramente, piano piano entreranno sempre di più nelle nostre case e nella nostra vita.

Quindi sempre di più i contenuti viaggeranno su questi canali, attraverso i podcast e gli audioBook.

Lo dimostra anche il fatto che i grossi players del settore stanno investendo sempre di più in questa direzione. Apple con iTunes, Google ha lanciato la sua piattaforma podcast, Amazon e con Audible dove ti puoi abbonare per ascoltare tutti gli audioBook che vuoi. E poi c’è Spotify che sta potenziando la sua sezione podcast dove comunque c’è già davvero una marea di contenuti di qualsiasi argomento ascoltabili in streaming.

Il mondo dell’arte cosa fa?
Per il momento mi sembra che stia un po’ a guardare, dall’altra parte però, perché come al solito non è un settore molto aperto all’innovazione e ai cambiamenti di rotta.

Ma noi di con-fine, invece, guardiamo e andiamo avanti e abbiamo cominciato a realizzare le nostre pubblicazioni anche per questi canali. È una delle forme del con-fine mediaBook: il libro tradizionale, cartaceo contestualmente alla stampa si trasforma e sia adatta ai vari formati digitali fra cui quello audio.

Voi direte: ma chi li ascolta?

In realtà siamo entrati quasi senza accorgercene in una nuova era: in Italia il mercato degli audiobook vale già 2 milioni di Euro, ma se guardiamo appena fuori, in Germania, ad esempio siamo già a 160 milioni di Euro di fatturato.

E tutto è in crescita grazie proprio all’arrivo dei grandi player.

Non dobbiamo vedere l’audiolibro o il podcast come un’alternativa alla lettura su carta, ma come un suo complemento o, addirittura come un aiuto: non c’è conflittualità fra i due mondi ma paradossalmente l’audiolibro può diventare uno strumento per avvicinare alla lettura chi non ha questa abitudine.

La prova che l’audio non è un sostituto del libro sta proprio nel fatto che nei paesi già evoluti in questo senso i maggiori fruitori di audio sono anche i maggiori lettori di libri.

L’audioBook è uno strumento che ci può venire incontro quando non possiamo leggere o non abbiamo voglia di leggere: per esempio in macchina, o mentre stiamo passeggiando o mentre siamo in spiaggia a prendere il sole.

Pensate che il 70% dei fruitori di questo media ha dichiarato di ascoltarlo in auto ed è sicuramente un’opportunità eccezionale per chi viaggia, perché accorcia davvero le distanze e ci permette di fruire di contenuti in una situazione in cui non potremmo fare altro.

La cosa davvero importante è che questo è un formato che si presta anche ad essere “drammatizzato” e quindi i contenuti, i saggi, le storie che andiamo a proporre, possono essere supportate dalla musica, fatte con diverse voci, con un vero e proprio sound design che rende la fruizione meno noiosa che se fosse realizzata con una sola voce che legge monotonamente.

Quindi il con-fine audioBook non sarà una pedissequa lettura del libro, ma delle vere e proprie produzioni realizzate ad hoc di 15/30 minuti ognuna con un proprio sound design specifico.

Quindi anche l’audioBook è una componente fondamentale del con-fine mediaBook perché è un altro modo di fruire un libro e un’opportunità per far arrivare il messaggio al pubblico attraverso i canali audio.

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