Sette motivi per cui arte e impresa si dovrebbero incontrare.


Alcuni giorni fa è venuta in mostra da noi un’azienda che ha al suo interno dei grossi problemi di conflitti e di divisione e riflettevamo su come la mostra “The Wall” potesse diventare uno strumento per far capire ai manager e ai dipendenti quanto questo atteggiamento avesse delle ripercussioni negative sul lavoro e quanto fosse necessario un cambiamento di ‘umore’ e di ‘clima’ generale all’interno dell’azienda.

In una mostra sul concetto di muro ci sono moltissimi stimoli in questo senso e abbiamo così ipotizzato un percorso che si soffermasse su alcune opere e installazioni in particolare che potessero dare il via ad una discussione sulle barriere e sul loro ‘abbattimento’.

Ma facciamo un discorso più generale.

Qual è oggi il valore aggiunto che l’arte e la cultura possono dare ad un’impresa?

È un argomento sicuramente lungo e complesso, e ovviamente varia a seconda dei settori alla tipologia di impresa, ma vediamo sette motivi per cui arte e impresa si dovrebbero incontrare.

Primo, il più facile e intuitivo: l’aspetto didattico. Formazione ed educazione all’arte e alla cultura in generale arricchiscono le persone e di conseguenza le aziende in cui queste persone lavorano. Si pensi a laboratori o workshop che si possono fare con artisti, curatori, critici o storici dell’arte che coinvolgono i dipendenti, ma anche le loro famiglie.

Secondo: l’introduzione dell’arte all’interno dei sistemi produttivi. Ovviamente non per ‘inventare’ nuovi prodotti (anche se in alcuni campi non lo escluderei), ma per portare una qualche creatività nei metodi e nelle procedure attraverso i quali i prodotti nascono; o anche, più semplicemente, per dare quel quid in più alla comunicazione, alla pubblicità o alle campagne promozionali in generale.

Terzo: migliorare il clima aziendale. Creare un rapporto costante fra l’arte, la cultura e un’azienda può contribuire a migliorare notevolmente gli ambienti di lavoro e il clima dell’azienda educando le persone che vivono all’interno delle aziende ad essere sensibili agli input che ci vengono dall’arte del passato quanto da quella del presente, per guardare al futuro con occhi diversi.

Quarto: promuovere la progettualità e l’innovazione. L’arte può diventare uno strumento didattico vero e proprio che può stimolare l’innovazione e il cambiamento dei processi e dei metodi in ogni settore.

Sesto: scardinare i paradigmi. Demolire quelle mentalità tipo “abbiamo sempre fatto così”, attivando un pensiero innovativo e aperto a nuove esperienze.

Settimo: riflettere sui contenuti. L’arte non può prescindere dal messaggio che vuole comunicare e anche le aziende oggi devono essere attente a tutto ciò che i propri prodotti, ma anche la propria stessa immagine ‘racconta’ ai consumatori.

Ovviamente ognuno di questi punti è un tema da ampliare e approfondire e che apre decine di altre opportunità.

Ma l’argomento centrale secondo me è che oggi dobbiamo essere sempre pronti al cambiamento, dobbiamo avere la fantasia per immaginarci in continuazione scenari nuovi, dobbiamo prendere esempio dagli artisti che hanno una capacità di visione e un pensiero di rottura.

La mission di un’azienda è il profitto. L’obiettivo dell’arte è farci vedere le cose da punti di vista imprevedibili e aprirci gli occhi educandoci a sognare mondi diversi e migliori.

L’incontro di queste due cose porta alle aziende un grande e nuovo portatore sano di profitto: il valore della qualità.

 

Ascolta qui il podcast del video:

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