Ieri sera la bellissima biblioteca di Anzola dell’Emilia ci ha ospitati magnificamente per la presentazione del libro Contromosse di Paolo Maccari.
Premetto che non mi piace parlare di questi eventi dedicati alle nostre pubblicazioni, come di presentazioni di un prodotto qualsiasi, anzi, ogni volta che li organizziamo penso sempre ad un incontro, un incontro tra appassionati che hanno il profondo desiderio di confrontarsi, di parlare di emozioni, di capire un libro in profondità e, per far questo, non c’è cosa migliore che accettare l’invito e venire all’appuntamento.
E’ successo ieri in un paese alle porte di Bologna, in un atmosfera cordiale e piena di aspettative.
Insieme a Paolo c’erano Alex Caselli, altro nostro autore di poesia e curatore insieme a Giuseppe di Bella della collana Sete, e Domenico Segna anche lui scrittore e giornalista.
Questo trio ha saputo traghettare magicamente gli ospiti all’interno del libro, parlando con chiarezza e con ironia della loro esperienza con Contromosse, e insieme all’autore che ha risposto a domande spesso complicate, sono riusciti a coinvolgerci tutti, dalla signora che con l’avanzare dell’età la sera non riuscendo a dormire ha scoperto la poesia, al signore che è curioso di sapere se Paolo scrive poesia senza il pensiero della pubblicazione, a quello che vuole assolutamente sentire leggere dall’autore quella che reputa già la sua poesia preferita, al signore che vuole approfondire il suo modo di scrivere.
Ieri sera non si parlava di calcio, non si parlava di cibo o di vacanze, ieri sera si è parlato di poesia per ben due ore e io, quando sono uscita da quel posto, ho pensato a come fare per ripetere più e più volte questa magia che mi ha rapito e mi ha fatto perdere la cognizione del tempo, continuando proprio (mi piacerebbe molto) qui a Monghidoro per questa estate che tarda a venire, perché esperienze di questo genere permettono di trovare una piccola tregua, per riprendere il titolo del libro, queste sono le contromosse migliori alla quotidianità.
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