In libreria il volume su Eduardo de Martino.
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Prima lancia al momento di scandagliare il fondo a nord del Banco ‘Orange’. Disegno di Eduardo de Martino 6 maggio 1866

Nell’estate 1865 de Martino prestava servizio come ufficiale di rotta sulla pirocorvetta Ercole. La nave faceva parte della Divisione Navale italiana al Rio de la Plata che svolgeva compiti politici, diplomatici e scientifici, mirando in particolare a rappresentare le numerose comunità italiane presenti sulle coste argentine e uruguaiane.

Anche mentre era a bordo dell’Ercole, Eduardo trovò il tempo per dedicarsi all’arte e di certo i suoi lavori cominciarono a circolare e ad essere apprezzati negli ambienti italiani e brasiliani, dai ritrovi mondani ai circoli culturali.

Dopo che l’Ercole s’incagliò per un errore del comandante Orazio Persichetti, Eduardo rientrò in patria per riprendere il mare sulla corvetta a vela Euridice, in partenza da Genova per istruire  equipaggi e ufficiali nelle lunghe e difficili navigazioni oceaniche. Ritornò così in America Meridionale a far parte della Divisione Navale, ora di stanza a Montevideo a causa della guerra in Paraguay in pieno svolgimento.

Nel gennaio 1867 de Martino era di certo a Montevideo, dove eseguì disegni di monumenti e personaggi. Nel corso di quell’anno, Eduardo fece il suo secondo incontro importante, su infatti condotto a corte per essere presentato all’imperatore Pedro II, uomo di straordinaria cultura e appassionato d’arte.

L'imperatore Pedro II del Brasile

L’imperatore Pedro II del Brasile

Pedro II (Rio de Janeiro 2 dicembre 1825 – Parigi 5 dicembre 1891) fu il secondo e ultimo imperatore del Brasile.
Molte erano le materie di cui era appassionato, tra le quali spiccavano l’antropologia, la storia, la geografia, la geologia, la medicina, la giurisprudenza, gli studi religiosi, la filosofia, la pittura, la scultura, il teatro, la musica, la chimica, la fisica, l’astronomia, la poesia e la tecnologia.
Alla fine del suo regno vi erano tre biblioteche al palazzo di São Cristóvão contenenti oltre 60.000 volumi. Egli era inoltre molto appassionato di lingue ed era in grado di parlare e scrivere non solo il portoghese, ma anche latino, francese, tedesco, inglese, italiano, spagnolo, greco, arabo, ebraico, sanscrito, cinese, occitano e Tupi-Guarani.

Dom Pedro rimase favorevolmente colpito dai lavori di quel giovane ufficiale italiano e così gli commissionò dei quadri che celebrassero le recenti vittorie. È da supporre che non siano stati marginali l’apprezzamento e il favore dell’imperatrice Teresa Cristina di Borbone, di origini napoletane oltre che pittrice dilettante di un certo talento.
Per ottemperare a quell’importante incarico, Eduardo si trasferì nelle zone di guerra. Scelse poi di rinunciare definitivamente, dopo forse una breve licenza, alla marina militare, cambiando così il corso della sua vita.

La prossima volta vi racconteremo dell’incontro tra Eduardo e l’artista Juan Manuel Blanes, ma intanto avete voglia di raccontarci se c’è stato qualche avvenimento importante che vi ha fatto decidere di intraprendere una nuova strada?

Con questa rubrica vi vogliamo parlare degli incontri di Eduardo de Martino con personaggi straordinari della storia locale e internazionale dell’Ottocento per approfondire la sua conoscenza e per seguirlo nei viaggi che lo portarono da Meta fino in Sudamerica e in Inghilterra. Le notizie riportate sono tratte dal libro curato da Luigina de Vito PugliaEduardo de Martino. Da ufficiale di marina a pittore di corte.’

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4 Responses

  1. Per me un incontro solo non ti cambia la vita è un insieme di cose,un caso,che poi determina delle scelte,una possibilità come quando si giocano i numeri,aumentano le possibilità di vincere,ma è tutto legato al caso è poi se to dovessi descrivere un evento,mi toccherebbe farne un libro ahahaha e aggiungo affatto noiso

    • Certo anche per de Martino la decisione non viene da un unico incontro, ma sono sicura che se l’imperatore Pedro II non gli avesse commissionato lavori Eduardo non avrebbe lasciato così presto il suo lavoro di ufficiale… diciamo che ci sono persone ‘chiave’ che funzionano come sprone a scelte decisive…

  2. Non c’è stato un incontro la cui importanza è stata percepita subito, si guarda sempre troppo avanti nel nostro destino per cogliere bene quello che avviene nel presente.

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