Come attrarre sponsorizzazioni.

Perché gli eventi culturali e le mostre fanno sempre più fatica ad attrarre sponsorizzazioni?

Il problema è che nella maggior parte dei casi si è rimasti legati ad un vecchio modo di gestire questo lavoro, ovvero: tu mi dai i soldi, io ti metto il logo sul manifesto e su tutta la comunicazione… se proprio mi sei simpatico ti faccio presenziare alla conferenza stampa e ti invito all’inaugurazione.

Ma a chi vuoi che gliene importi oggi di un loghino sui manifesti e sulle brochure?!
Se qualcuno viene da me oggi e mi dice che mi vuol mettere il logo sul manifesto io gli dico anche di no.
Perché ormai è una cosa che non ha più appeal, non è per niente sexy.

Oggi la maggior parte delle aziende da un lato vogliono diventare parte attiva dell’evento, possibilmente con un coinvolgimento fin dalla sua fase di ideazione e progettazione: ad esempio mentre stavamo progettando la mostra “The Wall” uno sponsor voleva che facessimo un muro dei suoi prodotti – ovviamente questo è un caso estremo, e gli abbiamo detto di no – però è un esempio di quello che le aziende in questo momento stanno cercando, anche perché stanno cominciando a rendersi conto che il semplice logo sul manifesto è una cosa che anche a livello di coinvolgimento del brand serve a poco perché, diciamoci la verità, chi è che lo vede?

Quindi bisogna cercare di orientarsi verso soluzioni meno tradizionali e non convenzionali che diano allo sponsor una visibilità in relazione all’evento decisamente più importante e più impattante.

Inutile dire che una strada che può attrarre è sicuramente quella web e social. Bisogna riuscire a fare diventare lo sponsor parte integrante anche e soprattutto della nostra comunicazione e del nostro racconto online. È ovvio che per far questo dobbiamo avere una comunicazione sul web decisamente strutturata, e una community di riferimento abbastanza attiva che ci permetta di avere una reach dei nostri post abbastanza importante e soprattutto un engagement di una certa qualità. Non interessa e non è utile per nessuno avere una pagina su Facebook piena di fan che non interagiscono con quello che raccontiamo.

Quindi il primo passo per poter andare in questa direzione è quello di dedicarsi prima di tutto alla costruzione di una community che sia davvero interessata e coinvolta in quello che facciamo, che abbia fiducia in quello che gli diciamo; in maniera tale che anche quando parleremo loro dello sponsor il risultato sarà soddisfacente anche per l’azienda che ha accostato la sua immagine alla nostra.

Una volta consolidato il nostro pubblico possiamo proporlo agli sponsor creando delle occasioni di incontro, di contatto fra i due all’interno della nostra comunicazione. E qui sta alla nostra fantasia, bisogna dare fondo a tutta la nostra creatività perché è necessario trovare delle soluzioni di qualità e non banali.

Attenzione “qualità” non è e non deve essere sinonimo di “seriosità” o di “pesantezza” Il linguaggio con il quale dobbiamo lavorare online e soprattutto sui social deve essere assolutamente smart e diretto, divertente e coinvolgente. Le persone non hanno voglia di avere ‘pesantezza’ nel loro feed già intasato di qualsiasi cosa.

Per cui la ricetta per aprire un nuovo capitolo delle sponsorizzazioni è + creatività + social e + coinvolgimento.

Mescolate bene il tutto e proponetelo alle aziende sul vostro territorio. Se il mix è giusto vedrete che i risultati non tarderanno ad arrivare.

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