Milena Nicosia. I Muri del Tempo.

Ho qui tra le mie mani il nuovo catalogo con gli ultimi lavori della mia amica Milena Nicosia.

Milena è un’artista che seguo da tantissimi anni, fin quasi dagli inizi della sua carriera.

L’ho vista crescere – come artista intendo ovviamente – e devo dire che non smette mai di stupirmi.

Oltre al suo lavoro, sempre molto raffinato ed elegante, quello che ammiro molto di lei è la sua determinazione nel seguire il suo percorso, nel perseverare nella sua ricerca, nel non arrendersi mai davanti alle difficoltà che ogni artista ogni giorno deve affrontare per poter portare avanti la sua idea.

Questa è secondo me una delle caratteristiche principali che bisogna avere se si vogliono ottenere dei risultati: la costanza, la perseveranza. Andare avanti e crederci ogni giorno, ogni giorno, ogni giorno.

Andare avanti e avere negli occhi ogni giorno la visione del futuro, l’immagine di come sarà quando il nostro sogno sarà compiuto Insomma, tenere duro anche quando tutti tentano di smontarti dicendoti che non funzionerà mai.

Ma torniamo a Milena? Cosa sta combinando?

Neanche a farlo apposta anche lei si sta occupando di muri: la sua ultima mostra a Ragusa che si è svolta fra marzo e aprile scorsi si intitolava proprio “I Muri del Tempo”… abbiamo ampiamente parlato della storia e della funzione dei muri a proposito della mostra di con-fine Art a Bologna.

Ma i muri di Milena sono una cosa un po’ diversa: sono quelli a cui appendere “Quello che resta”, quindi la memoria, il passato con la sua polvere e i suoi oggetti che non usiamo più, con le ruggini che corrodono i ricordi e disegnano figure e paesaggi imprevedibili.

Milena dice che il tempo è un nastro che registra tutto quello che vedo, tutto quello che ha riscaldato o raggelato, tutte le emozioni positive o negative, gli odori, i sapori, i suoni delle paroli … e Milena è come se cercasse di riavvolgere in continuazione questi nastri, quindi, ma non solo il suo, anche quelli che trovi nelle vicinanze di un po’ abbandonate degli altri.

Sono molto legato al suo lavoro perché è stato una delle opere d’arte che ho collezionato… posso ritenermi un suo collezionista tutti gli effetti perché ho ben due sue opere, una in casa editrice subito quell’effetto di sospensione del tempo… all’epoca sono quasi fermo immagine di quel nastro di cui parla, delle assenze perché cose di cui restavano solo le impronte, ma delle assenze comunque fissate per sempre nella memoria… quadri erano già un po’ “muri del tempo”.

Comunque… seguitela perché ha sicuramente una grande creatività e una grande sicurezza e capacità tecnica e le due cose insieme sono quello che fa la differenza.

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