Lo spicciafaccende di Tonino Scala

Tonino-Scala

Dopo varie pubblicazioni tra racconti e saggi politici, il quarantenne scrittore stabiese Tonino Scala prova la strada del giallo con “Lo spicciafaccende  (pagg. 156,euro 12; Il quaderno edizioni)” .

Mario è un ex poliziotto che dopo un’emigrazione al Nord a Crema è ritornato nella Città delle acque, spogliato per un consapevole scambio di persona di stipendio e funzione: ora per vivere fa lo spicciafaccende un mestiere che esercita sulla sua Punto parcheggiata vicino all’Ospedale S. Leonardo. Poi come un personaggio di “Amici miei” si diverte a tacchinare giovani vedove al cimitero di Vico Equense. In uno di questi raid sessuali conosce Angela che ritrovata la fede del marito sulla tomba dello stesso crede possa essere ancora vivo, sopravvissuto ad una tragedia sul lavoro. La donna chiede all’investigatore sui generis di ritrovargli il caro estinto.

Il testo sembra un “ Pericle il nero” al contrario. Mentre nel libro di Ferrandino il protagonista trovava senso in vita scappando via da Napoli, nel noir di Scala il ritorno di Mario – pur nella precarietà assoluta di vita e di lavoro – è felice, perché il suo stile quotidiano si sposa perfettamente con la sua identità ‘napulegna’.

Scala poi che è anche un politico navigato conosce a menadito scorci ed abitudini di questa identità sempre più annacquata dal livellamento sociale ed economico.

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