Sorrentum | In mostra disegni e dipinti Teodoro Duclère al Museo Correale | di Filippo Merola

Sorrentum | Teodoro DuclèreSulla rivista Sorrentum di ottobre è stato pubblicato l’articolo che segue sulla mostra Teodoro Duclère disegni e dipinti del Museo Correale.

L’appuntamento con Duclère al Museo Correale di Sorrento è un evento straordinario sia per la bellezza delle sue opere sia per il lavoro che è stato fatto per riuscire a realizzare l’esposizione, ma ancora di più, il catalogo.

Insieme a Mario Russo, Andrea Fienga e Luisa Martorelli, i curatori, abbiamo pubblicato un libro che, come ha voluto sottolineare Loredana Conti, dirigente del settore Musei e Biblioteche, è da vedere e rivedere nel tempo: da gustare fino in fondo e da custodire con cura sugli scaffali della nostra biblioteca.

Vi auguriamo quindi di poter andare a visitare questa mostra che vi riempirà gli occhi e il cuore di tanta bellezza e di sfogliare le 352 pagine del catalogo di cui 272 racchiudono le opere di questo raffinato artista dell’Ottocento italiano. 


La mostra, inaugurata il 27 settembre, resterà esposta fino al 30 aprile 2014 ed è accompagnata da un catalogo realizzato da con-fine edizioni di tutte le opere di Duclère della collezione del Museo Correale.

Il pittore nacque a Napoli nel 1812 da genitori francesi; frequentò la scuola d’arte napoletana di Posillipo riunitasi attorno all’atelier di Antonio Pitloo, divenendo il più fedele allievo del suo maestro, del quale sposerà la figlia. In quegli stessi anni maturò la sua profonda amicizia con Giacinto Gigante ed insieme con Vianelli e Carelli, Duclère può essere considerato fra i più delicati paesaggisti partenopei della prima metà dell’Ottocento.

Morirà a Napoli nel 1869, a soli 57 anni.

Molto pregiate e famose sono le opere di Duclère: notevole il corpus di disegni, quasi del tutto inediti e pervenuti al Museo grazie al lascito di Pompeo Correale. Un fondo grafico di circa 400 schizzi a matita e a china raffiguranti per lo più vedute e luoghi dell’Italia Meridionale, dalla Calabria, alla Sicilia, dagli Abruzzi alla Campania, con Napoli e il suo mare, con i paesaggi rupestri e a tratti selvaggi della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina.

I dipinti di Duclère riprendono le tematiche usuali della veduta napoletana, con una particolare predilezione per i panorami della costiera sorrentina e dell’isola d’Ischia.

Egli tuttavia diede miglior prova di sé nella realizzazione di piccoli studi di paesaggio condotti dal vero su singoli motivi naturali e caratterizzati da spiccati effetti coloristici di immediata presa ottica. In questi quadretti è evidente la lezione del Pitloo che per primo era arrivato al superamento del paesaggio scenografico, proprio della veduta tardo-settecentesca, riportando, con il rapido appunto dal vero e con la “macchia”, l’immediatezza di ripresa sentimentale nel motivo paesistico. Tale lezione, facilmente riconoscibile nelle prime opere di Duclère, permane anche nei lavori successivi, dove peraltro si avverte anche,nella scelta dei tagli e delle inquadrature e soprattutto nel tono più studiatamente illustrativo della descrizione, l’influsso di Giacinto Gigante.

Alcuni problemi riguardano sia la datazione sia l’attribuzione delle opere di questo pittore singolarmente trascurato dalla critica ottocentesca.

Fra il 1860 e il 1870 il Duclère insieme con altri pittori della scuola di Posillipo, fra cui lo stesso Gigante, trascorse lunghi periodi di tempo a Sorrento presso il conte Pompeo Correale, mecenate e dilettante di pittura, che aveva trasformato la villa di famiglia in un rifugio per artisti e letterati.

Il Museo Correale, con la mostra dedicata all’artista, oltre a divulgare sempre più la conoscenza del Museo, intende rendere noto un patrimonio culturale di assoluta rilevanza ai fini dello studio e dell’approfondimento di quel periodo della pittura napoletana conosciuto con il nome di Scuola di Posillipo.

La mostra e il catalogo, realizzati grazie al contributo della Regione Campania – Settore Musei e Biblioteche, soddisfano appieno le esigenze del pubblico, dei collezionisti, degli studiosi e degli esperti, fino al semplice appassionato del bello.

di Filippo Merola
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Teodoro Duclère | Il catalogo

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